e sempre di mirar faceasi accesa (Par. 33.99)
e sempre di mirar faceasi accesa (Par. 33.99)

Dante Alive

 

Dante Alive: Essays on a Cultural Icon – A cura di Francesco Ciabattoni e Simone Marchesi –  London: Routledge, 2002 – 376 pp. e 76 ill. b/n (155 GBP).

I diciassette capitoli che compongono Dante Alive documentano e analizzano, ciascuno da un diverso punto di vista critico e adottando metodologie specifiche, la presenza di Dante in un’ampia gamma di ambiti della cultura contemporanea. I saggi, affidati ad esperti ed esperte dei diversi settori, si occupano di studiare la presenza di elementi danteschi in generi diversi e situazioni geograficamente e sociologicamente disparate, come i fumetti e i manga, la letteratura per bambini e la fantascienza, il teatro e il cinema, la televisione e la pubblicità, la musica rock e i graffiti, i giochi in video e da tavolo, la satira e la retorica politica, i curricula scolastici e le iniziative pedagogiche sviluppate negli istituti carcerari in Italia e negli Stati Uniti. L’immagine che emerge da questo affresco interdisciplinare è quella di un Dante innegabilmente vitale oggi, un’icona altamente riconoscibile e un prodotto culturale che si ripropone al di là dei più prevedibili e tradizionali confini istituzionali. 

Concepito sulla falsariga di un seminario internazionale organizzato dai curatori in occasione del settimo centenario della morte di Dante, il volume è articolato in cinque sezioni, intitolate alla Visibilità, Multimedialità, Liminalità, Versatilità e Disponibilità sul mercato di materiali culturali riconoscibilmente danteschi. La Prima parte, che si concentra sulla visibilità, intesa come la dimensione visiva della presenza di Dante nella cultura contemporanea, comprende un saggio sulla lunga durata dell’influsso dell’iconografia fissata da Gustave Doré nell’immaginario pop legato a Dante (Deborah Parker), una rassegna delle rielaborazioni a fumetti della Commedia (Marco Arnaudo), un’analisi del riuso di materiali danteschi nell’arte africana contemporanea (Franziska Meier) e un’analisi di alcuni casi di illustrazioni contemporanee (Mika Provata-Carlone). Il secondo gruppo di saggi si addentra nella dimensione multimediale, documentando la presenza dantesca nella musica Hip Hop, Rock e Heavy Metal (Francesco Ciabattoni), nel cinema e nella televisione (Antonio Rossini), nel teatro d’autore e di comunità (Sara Fontana), e in film e serie televisive di fantascienza americane (Arielle Saiber). I contributi raccolti sotto l’etichetta della presenza di Dante sul mercato, culturale e non solo, comprendono una panoramica sui prodotti librari per il settore young reader (Filippo Fonio), sui giochi da tavolo a tema dantesco e sul loro potenziale pedagogico (Brandon Essary), sulle frequenti e spesso creative allusioni all’Inferno disseminate nelle campagne pubblicitarie americane (Elizabeth Coggeshall) e sull’esperienza di Roberto Benigni come commentatore di Dante tra le piazze del suo Tutto Dante e la lectura del primo Dantedì trasmessa in diretta dal Quirinale (Carmelo Galati). La sezione dedicata alla versatilità include un contributo sui progetti di teatro sviluppati nelle carceri americane e italiane da Ron Jenkins (firmato da lui stesso), una riflessione sull’uso di citazioni e motivi danteschi nel discorso politico americano e italiano (Akash Kumar), una lettura dell’uso di figure ed emblemi riconoscibilmente danteschi nella street art (Macs Smith) e una riflessione sugli esperimenti pedagogici legati a Dante nelle scuole italiane (Natascia Tonelli). Chiude il volume un breve saggio che riflette sul ‘dantismo’ di Emilio Giannelli, il vignettista del Corriere della Sera (Simone Marchesi) per tirare le fila del discorso sulla variegata fenomenologia del pop dantesco.

 

Si ringrazia per l’immagine: AnnePatrickPoirier-Via-Lattea-n°1-2021.-Courtesy-gli-artisti-e-Galleria-Fumagalli.-©Adagp-Paris.-Foto-©jcLett-scaled