Dante fra storia, poesia e dottrina. Saggi per il settimo settenario, a cura di Tommaso di Carpegna Falconieri e Antonio Corsaro, Firenze, Sismel, 2023.
Gli studi di questo volume si collocano in prossimità di ambiti che, nella ricerca scientifica, hanno caratterizzato il centenario dantesco del 2021. Quello di un secolo prima si era intrecciato, entro un clima di fervore nazionale, all’eredità della ricerca storica ottocentesca, tanto meritevole nel gettare luce sulla conoscenza documentaria della vicenda del Poeta. Quello del 1965 aveva visto l’evento fondamentale del nuovo testo della Commedia approntato da Giorgio Petrocchi, tutt’ora il testo che leggiamo, ma si sa quanto e come le revisioni filologiche e ecdotiche siano proseguite negli anni successivi. A ridosso di questa terza celebrazione e a fronte delle tante materie che più o meno tangenzialmente possono toccare il corpus dantesco, il titolo ritaglia aspetti specifici dell’indagine storica e storico-religiosa, e inoltre di esegesi testuale e figurativa della Commedia. Una dimensione, dunque, interdisciplinare ma che non casualmente fa riferimento a materie settoriali di studio che hanno dato frutti pregevoli negli ultimi decenni, dimostrando come il Poema, se pure sotto esame da secoli, valga ancora l’attenzione di approcci analitici qualificati. A monte sono alcuni nodi emergenti dalle riletture del corpus diplomatico dantesco, una serie esigua e ben difficilmente ampliabile (malgrado gli improvvidi proclami mediatici su nuove scoperte e prossimi ritrovamenti) e una materia che, coltivata in particolare tra Otto e inizio Novecento, successivamente è stata a lungo obliterata. Rivitalizzarla significa prospettare una ulteriore declinazione della biografia dantesca in rapporto alle fonti documentarie, capace, in prospettiva, di avviare a possibili novità esegetiche e interpretative dei testi, con sempre progressive ipotesi e controipotesi sulla cronologia e sulla lettura delle opere. È vero che su Dante, in un certo senso, tutto è già stato detto e ripetuto, ma i propositi dello studio scientifico sono di reinterpretare, ripensare concettualmente i testi, far funzionare sempre meglio una poesia che ci parla del nostro passato e continua a dire cose importanti e degne di attenzione per il presente.