e sempre di mirar faceasi accesa (Par. 33.99)
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Dante, l’Umbria e i santi

 

di Cristiana Brunelli

Nel corso del 2021, settimo centenario della morte di Dante Alighieri, numerose città e regioni d’Italia si sono impegnate in celebrazioni specifiche, per ripercorrere le tante testimonianze in nostro possesso seguendo nuovi metodi critici o per proporre nuove riflessioni e nuovi documenti. Così è stato fatto anche a Foligno e Assisi in una serie di incontri che si sono tenuti fra il 13 e il 16 aprile e che hanno costituito una importante occasione di riflessione e di sintesi. I contributi, che hanno avuto come tema generale Dante, l’Umbria e la santità, hanno coniugato l’analisi puntuale di passi della Commedia dedicati ad aspetti della santità, in particolare francescana, con ampi panorami storico-biografici, letterari e artistici.

Grazie agli interventi di Erminia Ardissino, Marco Berisso, Giuseppe Indizio, Nicolò Mineo, Laura Pasquini, Donato Pirovano, Francesco Santi, è stato possibile delineare un quadro ricco e variegato delle implicazioni culturali dei versi danteschi, nonché dei loro possibili modelli agiografici o iconografici, e in più delle loro ricadute nella poesia e nella cultura umbra coeva o successiva. Fra l’altro, la multiformità della ricezione attuale di Dante è stata oggetto di ulteriori considerazioni esposte durante una vivace tavola rotonda conclusiva, di cui è stato pubblicato l’interessante affondo elaborato da Alessandro Zaccuri, che chiama in causa Joyce, Eliot e Pound: pure per questi scrittori (tra i principali rappresentanti del modernismo novecentesco) Dante risulta fondamentale, tanto che la stessa Divina commedia viene da loro in un certo senso ‘santificata’, soprattutto in quanto racconto perenne, e ancora fruibilissimo, della tensione verso l’oltre-umano.

Ma Dante a Foligno non può non richiamare immancabilmente tanto la realizzazione di significativi manoscritti quanto la prima edizione a stampa della Commedia. Uno spazio speciale è stato per questo motivo riservato alla trasmissione dei testi danteschi, avvenuta attraverso preziosi manoscritti, come quelli esaminati da Andrea Improta (soffermatosi soprattutto sul codice Trinci e in generale sulla produzione di codici miniati danteschi in area umbra), o attraverso la celeberrima princeps fulignate del poema sacro, alla cui interpretazione filologico-testuale ha fornito rilevanti novità Natale Vacalebre, che si è concentrato sulle circostanze che portarono alla produzione della preziosa stampa Neumeister, verosimilmente tra il 5 e il 6 aprile, non l’11 di quel mese (vista l’importanza di raccogliere informazioni più dettagliate possibili sugli eventi che condussero alla stampa della princeps, anche una variazione minima nella individuazione della sua data si rivela di capitale importanza per gli studiosi).

Dante, l’Umbria e i santi. Atti delle giornate di studio di Foligno e Assisi (13-16 aprile 2021)