Dante nel Rinascimento europeo. Religione e politica, a cura di Erminia Ardissino e Giovanna Cordibella, Edizioni di Storia e Letteratura, 2024.
Il volume ha come focus l’interazione dell’opera di Dante con il pensiero (e le turbolenze) politiche e religiose del Rinascimento europeo. Considerando pubblicazioni provenienti da Italia, Francia, Svizzera, Germania, Inghilterra, mostra come l’opera di Dante sia stata diffusa, tradotta, interpretata e rifunzionalizzata, ma anche sottoposta a manipolazioni, nella temperie religiosa del Rinascimento europeo e nel periodo di fondazione del mondo politico moderno. Se alla fine del XV secolo, in un momento in cui Dante era già ben noto, la stampa aveva valorizzato erroneamente il poeta come traduttore dei sette salmi penitenziali e autore di un Credo, pubblicati con successo e con varie ristampe, appare evidente che di quest’autore si potesse varare ciò che meglio rispondeva alle richieste del mercato editoriale e agli interessi dei lettori. Infatti nel secolo successivo la Commedia e il trattato politico De Monarchia furono portati a esempio di posizioni antipapali, in special modo nel mondo riformato e in ambienti eterodossi. Proprio in questa congiuntura culturale e religiosa l’uso dell’opera dantesca, in particolare del trattato politico, si presenta come decisiva nelle controversie confessionali, quindi anche nel processo di fondazione di una nuova scienza politica in Europa, indipendente dalla religione.
Indice: Introduzione di Erminia Ardissino e Giovanna Cordibella; Paolo Procaccioli, Dante teste conteso. François Perrot e Roberto Bellarmino di fronte alle rampogne della Commedia; Simona Iaria, Ripresa e riuso di temi e modelli danteschi nella discussione religiosa e politica di Enea Silvio Piccolomini; Barbara Sasse, “Dantes, der poet von Florentz”. Riflessioni sulla ricezione della Divina Commedia nella Norimberga del XVI secolo; Chiara Simbolotti, Un’edizione tedesca della Monarchia prima della princeps; Vera Ribaudo, Dissenso e polemica religiosa nella Spositione a Dante di Lodovico Castelvetro da Modena (con uno sguardo al commento a Petrarca); Lucio Biasiori, “Onde convenne freno al popol porre”. Dante letto da un vinattiere tra salvezza universale e libertinismo popolare (Firenze, 1578); Alessio Panichi, “Sommo intenditore delle cose politiche”? Osservazioni sulla presenza di Dante nel Dialogo politico contro luterani e calvinisti e altri eretici di Tommaso Campanella; Franziska Meier, Sul contesto storico della prima traduzione integrale francese della Commedia di Balthazar Grangier; Carmen Gallo, Note su Dante, la Riforma inglese e Ignatius His Conclave (1611) di John Donne; Vittorio Montemaggi, Speranza e umanità: riflessioni teologiche fra Dante e Shakespeare.