La modernità di Dante
BARCELLONA-MADRID
13-15 OTTOBRE 2021
Oltre che cerniera tra letteratura antica e letteratura moderna, secondo il magistrale insegnamento di Curtius, Dante è anche visionario profeta delle linee di sviluppo, non solo letterario, della cultura moderna, della quale è in grado di indicare, dalla sua posizione storica, le mete ed i limiti, come un altro grande interprete del fiorentino vide, quando scrisse che Dante “non è un sopravvissuto, ma uno che è arrivato prima di noi” (Contini). Il che spiega l’ininterrotto, ed anzi sempre più frequente, riutilizzo di materiali danteschi nella sperimentazione artistica contemporanea, non solo italiana ma ormai planetaria, grazie alla diffusione globale dei valori della modernità europea.
Considerazioni di questo tipo ci inducono a proporre, in occasione del settimo centenario della morte, una diversa curvatura rispetto al tradizionale approccio interpretativo al poeta, che sottolinei gli aspetti problematicamente innovatori, rispetto a quelli di sublime ricapitolazione del passato e della tradizione, tendenza che, d’altra parte, va affiorando in alcuni degli studi più recenti