Gaia Tomazzoli, Metafore e linguaggio figurato nel Medioevo e nell’opera di Dante, Venezia, Edizioni Ca’ Foscari (Filologie medievali e moderne, serie occidentale), 2023, xiv + 490 pp.
Il volume presenta una nuova analisi della metafora e del linguaggio figurato nelle opere di Dante e nel pensiero medievale. La prima parte, composta di quattro capitoli, esamina le riflessioni sul linguaggio figurato disseminate nel macrotesto dantesco; ogni opera viene indagata nelle sue specifiche preoccupazioni, che vengono poi contestualizzate nel più ampio quadro delle diverse discipline che nel Medioevo si erano avvicendate, completate e sovrapposte nell’elaborare un pensiero teorico del linguaggio figurato. La Vita nova, con la sua concezione della prosopopea come improprietà giustificata dalla licenza poetica, viene messa in dialogo con la tradizione delle artes poetriae, mentre le norme stilistiche relative all’ornatus codificate nel De vulgari eloquentia vengono connesse all’ars dictaminis. Nel terzo capitolo vengono esaminate le riflessioni dantesche sull’allegoria elaborate nel Convivio, nella Monarchia e nell’epistola a Cangrande; per meglio comprenderle, vengono riassunti il pensiero esegetico di Agostino e di Ugo di San Vittore e la trattazione sul linguaggio figurato contenuta in alcune artes praedicandi. Nel quarto capitolo si riflette sul rapporto tra l’uso di immagini e traslazioni nel Paradiso e la teoria della conoscenza sensibile sviluppata nella Commedia.
La seconda parte analizza le metafore della Commedia dal punto di vista linguistico, stilistico e strutturale. Nel primo capitolo viene presentata la metodologia impiegata per identificare le metafore del poema e ordinarle in una base di conoscenza che le descrive dal punto di vista morfologico e sintattico. Il secondo capitolo ne descrive le principali caratteristiche stilistiche, sondando la semantica e la pragmatica delle più notevoli invenzioni metaforiche del poema e suggerendo alcune specificità del linguaggio delle tre cantiche. Il terzo e ultimo capitolo si sofferma sulla distribuzione delle metafore nel poema, mostrandone connessioni reciproche e nessi con la sezione dell’opera in cui si trovano collocate.