Dopo Andrea Battistini e Emilio Pasquini, ci ha lasciato un altro grande dantista e studioso di letteratura italiana, Marco Santagata. Nato a Zocca, in provincia di Modena, nel 1947, si era formato alla Normale di Pisa e aveva poi sempre insegnato nell’Ateneo pisano come docente di letteratura italiana. Dopo i suoi studi fondamentali su Petrarca, si era dedicato a molti altri autori (Boiardo e altro Quattrocento, Leopardi, d’Annunzio ecc.), ma soprattutto a Dante a partire dal 2011, quando ha pubblicato il volume L’io e il mondo (il Mulino), seguito dalla fortunata biografia Dante. Il romanzo della sua vita (Mondadori, 2012).
Numerosi sono poi stati i suoi interventi danteschi, anche in video e in circostanze pubbliche. Da ultimo comunque si era concentrato anche su altri autori, come Boccaccio, ed era tornato alla sua attività di romanziere, che già gli aveva fruttato il premio “Campiello” nel 2003 con Il maestro dei santi pallidi, edito da Guanda come tutte le altre sue opere di narrativa. Proprio nel 2020 è uscita la nuova edizione di Il copista. Un venerdì di Francesco Petrarca, ma va ricordato anche, sempre di ambito dantesco, Come donna innamorata, che nel 2015 raggiunse la fase finale del premio “Strega”.